Sergio Morra



Nato a Napoli nell’85 mi avvicino alla fotografia a 23 anni curiosando con la digitale della mia ragazza di quei tempi. Il mio primo approccio era totalmente improntato sull’approfondimento della tecnica. L’idea che uno strumento potesse controllare la luce e alterare la realtà mi divertiva. Da lì a poco ho cominciato a praticare assistendo alcuni fotografi cerimoniali lavorando per la prima volta sul campo, mettendomi alla prova e cercando di approfondire la conoscenza della fotografia. Da quegli anni la ricerca non si è mai fermata spostandosi dallo strumento a me stesso alla fusione dei due: uomo + strumento. 
Attualmente produco lavori di ricerca personale e lavoro in ambito commerciale.

Polline

2020 d.C. 
L’inquinamento sulla terra è arrivato a un punto di non ritorno e tra le varie cause dei disastri ambientali, la plastica sta occupando una posizione di rilievo.

George Carlin, celebre comico irriverente newyorkese, in uno dei suoi ultimi monologhi ci dice -con cinismo- che la creazione dell’essere umano potrebbe essere dovuta alla necessità del Pianeta Terra di generare materia plastica per avviare il nuovo paradigma “Earth + Plastic” che, in nostra assenza, non avrebbe potuto creare.

La plastica sconfina addirittura l’atmosfera nell’immaginario dell’autore, creando scenari astrali da osservare attraverso un fantomatico telescopio capace di portarci sulle superfici di asteroidi artificiali creati per mano della negligenza umana.

In questo scenario l’uomo diventa così la causa della sua stessa estinzione e si abbandona in questi paesaggi ”irreali” che si insidiano nella sua fantasia.

Ed è qui che la galassia di Polline, immutabile arcipelago di materia sintetica, si fonde con il pensiero di Carlin sottolineando una possibile realtà ora non più così utopistica.

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