Intervista a Guido Villani

Guido Villani intervista PAM - Photo Art Market

Guido Villani, il ricercatore del CNR fotografo subacqueo pluripremiato

Che studi hai fatto?

Sono laureato in “Scienze Biologiche” alla Federico II

Quali giochi preferivi nell’infanzia e da ragazzo?

Mi piaceva costruire fionde con i rami di ginestra e le camere d’aria delle auto, cerbottane, avevo un fucile ad aria compressa, andavo molto in bici e sui pattini a rotelle. Mi è sempre piaciuto smontare i giocattoli rotti per ripararli. Giocavo a nascondino. Mi piaceva giocare con il trenino elettrico e la pista Policar. Il calcio l’ho sempre odiato.

Quali sono le esperienze personali che credi abbiano definito la tua personalità?

Fin da bambino sono stato in contatto costante con la natura e la gente di mare; senza dubbio queste frequentazioni hanno marcato in maniera indelebile il mio modo di essere.

Quali libri leggevi da ragazzo e quali oggi? Il libro o una canzone che ha cambiato la tua vita?

Salgari, Verne, m’affascinavano tantissimo i racconti delle pionieristiche esplorazioni subacquee del comandante Jaques Cousteau in Mar Rosso, ma leggevo anche tanti fumetti (Tex, Diabolik, Kriminal, SturmTruppen, TNT, Topolino, etc.).

Possiedi un gatto o un cane? Vuoi raccontarci il rapporto che hai con lui?

Amo i gatti per la loro indipendenza e l’eleganza nei movimenti, anche se attualmente non ne ho in casa.

Come ti sei avvicinato alla fotografia?

Premetto che, prima di iniziare a fotografare sott’acqua, non avevo alcuna conoscenza tecnica. M’immergevo già da vari anni e mi affascinavano le forme di vita e i colori che osservavo in mare, ma non avevo i soldi per comprare una fotocamera subacquea. Con grandi sacrifici, riuscii a comprare la mia prima NIKONOS III con un 35 mm nel 1977 e, da autodidatta, iniziai la mia avventura di fotosub.

Quali fotografi/artisti hanno influenzato maggiormente il tuo lavoro?

Forse non molti sanno che Napoli è stata la capitale mondiale della fotografia subacquea e avere avuto il privilegio di poter ammirare gli scatti di grandi maestri e pionieri come Claudio Ripa, Enrico e Rosaria Gargiulo, Virgilio Liguori, Franco Savastano, Gianfranco D’Amato e molti altri, è stato un riferimento fondamentale e una scuola di assoluta eccellenza a cui ispirarsi.

Cosa cerchi di cogliere ed esprimere attraverso la fotografia?

Mi affascina riuscire ad esaltare la bellezza degli organismi marini tentando di non isolarli dal loro contesto.

Cos’è per te la bellezza?

Non credo sia possibile dare una definizione; la sensazione positiva che provo continuamente osservando il mondo intorno a me….una pietra, una conchiglia, una nuvola, il volto di una persona, un riflesso in una goccia d’acqua, in ogni momento della nostra vita possiamo cogliere la bellezza.

Nel tuo Pantheon immaginario di artisti o fotografi eccellenti, chi c’è? Perché?

Fra i fotografi “terrestri” c’è Sebastiao Salgado e fra i fotosub David  Doubilet e Laurent Ballesta. La loro capacità di emozionare l’osservatore esaltando il contesto dei soggetti è straordinaria.

Secondo te chi è il tipo di persona che acquista le tue foto al PAM?

Qualcuno che desideri, per sé o per regalare, qualcosa di bello, originale, a tiratura limitata certificata e non eccessivamente impegnativo.

Cos’è per te il PAM?

Certamente un’iniziativa culturale originale nella nostra città. Un’opportunità per fare “sistema” con altri fotografi per far conoscere il proprio lavoro e quello di tutti i partecipanti a un pubblico variegato ed eterogeneo.

La foto di copertina è di Antonio Trincone